"... Mi serve questo. Attaccarmi così - dico con l'immaginazione - alla vita. Come un rampicante attorno alle sbarre di una cancellata.
...Guardi, qua, sotto questo baffo... qua, vede che bel tubero violaceo? Sa come si chiama questo? Ah, un nome dolcissimo... più dolce d'una caramella. La morte, capisce? è passata. M'ha ficcato questo fiore in bocca, e m'ha detto: - "Tientelo, caro: ripasserò!"
Questa non sono io. A volte altri hanno già usato parole migliori di quanto non sarebbero le nostre per descrivere le stesse situazioni.
È giusto che nel blog ci sia di tutto. Il divertente, il buffo, il bello e il brutto. Le cose allegre e le cose tristi. Le risate e i pianti. Le cose che scottano e quelle gelide. Perchè questa è la vita e la vita è fatta per essere condivisa con gli altri.
L'immaginazione ci può salvare o uccidere, dipende. La vita vissuta per sè, ognuno nella prigione del proprio cuore, ci uccide prima della morte.
Siamo liberi se usciamo e se ci rendiamo conto quanto questo cuore possa essere piccolo e senza luce.
S.
giovedì 27 maggio 2010
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