Chissà che tempo faceva, il 23 aprile di quarantadue anni fa. Chissà se si stava bene con le maniche corte, se tirava vento, se la mattina era venuto giù qualche scroscio ballerino di aprile. Lo diceva la nonna: "aprile non ti scoprire, maggio non ci pensare e di giungo fa' icché ti pare".
Ti pareva, se qualcosa le poteva andare bene, alla nonna.
Di quel giorno ho frammenti, nessuna memoria certa. Mi ricordo immagini, fotografie in bianco e nero, come se fossero scappate da un album, uno di quelli con gli angoli adesivi e la carta velina, e si fossero impresse nella mia memoria. Mi ricordo tre foto.