venerdì 15 giugno 2012

Proprietà privata II

Lezioni di puericultura. Continuo a raccogliere indizi sull'educazione da soviet.
Incuriosita, osservo.
Argomento di oggi, dopo microeconomia dell'altro giorno: educazione musicale.
Mi domando se sono stati fatti studi, tenute conferenze e scritte memorie su quale fosse la miglior musica da far ascoltare ai bambini. Non sono un'esperta in materia ma sicuramente dall'appartamento very radical vicino al nostro non ho mai sentito uscire una nota, un accordo, un bemolle di musica commerciale. Mica dico i Venga Boys o Gigi D'Agostino, ma
i Beatles, Vasco, Gloria Gaynor insomma la roba che prima o poi esce da ogni casa (non storcete il naso! Ho sentito cantare "I will survive" almeno una volta a ognuno di voi!).
Non sono un'esperta in materia ma se qualcuno ha consigliato ai vicini very radical di tenersi la bambina appiccicata addosso - dovunque e comunque - fino alla tenera età di un anno, nemmeno fossimo dei canguri, mi domando cosa non sia venuto fuori talking about music.

Giovedì sera preparavo la cena e visto che avevo fatto tardi a lavoro e mi ero intristita, avevo deciso di mettere random musica trash per riprendermi. Generalmente un'ottima idea. E infatti dopo "Pop goes my heart", "All I want for Christmas is you" (particolarmente apprezzato il contrasto tra titolo della canzone e gradi centigradi percepiti) e "Hungry Eyes" stavo alla grandissima.

Mi inizio però a sentire osservata. "Vabbè, tanto mica sono nuda" penso. Sto ballando, vero, ma sbucciando delle carote. E sono vestita.
A "Does your mother knows that you are out" però, sento ancora degli occhi addosso. È troppo, dai, qui c'è qualcuno che punta. Mi sento come una volpe in una caccia alla volpe.

Mi giro: è Camomilla. Ed è bloccata a guardarmi davanti alla porta di casa mia.
Cioè, per la verità tecnicamente è già dentro casa mia. Le sfugge un sorriso.
Probabile sia io: effettivamente una che prepara un'insalata usando un cetriolo come microfono potrebbe essere una scena sufficientemente stupida anche per una bambina di un anno e mezzo.
Continuo le mie cose e continuo a cantare. Parte "Alor on dance" prodotto tamarrissimo inverno Cortina, Des Alpes Madonna di Campiglio e anche un po' Curma 2011.
Sento gli occhi ancora lì sul ballatoio. Camomilla accenna un movimento di bacino. Guarda altrove, come per non darmi troppa soddisfazione, ma con gli Ace of Base non resiste.
Ragazzina, questi hanno fatto ballare delle generazioni e pensi di resistere tu? Le dico con uno sguardo puntandole contro il Bamix. Mi sorride, è fatta. Praticamente sono una specie di semidea. È scatenata, sembra faccia le prove per diventare una velina, una letterina, una qualsiasi roba seminuda che finisce per ina.
Lungi da me dare dei giudizi, ma non che la veda ridere molto spesso e mi pare che invece qui si stia buttando via.

Con la morte nel cuore chiudo un attimo la porta, perché devo fare la doccia e non mi sembra bello lasciare tutto spalancato.
Non faccio in tempo a fare quel mezzo metro abbondante che divide la cucina dal bagno, che fuori scoppia l'apocalisse. Sento, nell'ordine: urlo lancinante della bambina, corsa della nonna, passo felpato del gatto e camminata svaccata del babbo che - chicchissimo - in pigiama e a torso nudo si sta fumando la sigarettina sul ballatoio. Tutti accorrono: che avrà fatto la piccina? Vieni Camomilla, qui davanti non si può stare. Vieni, dai, no, non puoi stare qui. Ascolta, vieni davanti a casa, vieni che è più bello, no, aspetta...
Per un secondo mi passa per la testa di riaprire la porta e spiegare, poi però la saggezza popolare prende il sopravvento: ulli ulli, chi li fa se li trastulli.
Una porta mi divide dal pianto e dallo stridore di denti.

Finita la doccia torno in cucina e riapro la porta, per evitare di morire tra il soffritto e le zucchine. Evidentemente la linea dura ha visto la sua caporetto, perché adesso davanti alla porta non c'è solo Camomilla ma metà delle sue cose, ovvero un foulard, una sedia, una casetta per uccelli, il gatto e delle scarpe. Cioè la creatura è in pieno trasloco.
Babbo e nonna hanno evidentemente rinunciato a fermare l'occupazione, vedendola forse come un segnale precoce di un animo indomabile. E di fronte a questi indizi, chissenefrega dopo tutto che la bambina non parli! Occupa il suolo altrui, vuoi mettere?!

Riaccendo la musica e Camomilla si rimette a ballare, scatenata, lanciandosi anche in gorgheggi. Gli ABBA sono i suoi preferiti. E sulle note di "Dancing queen" la madre very radical decide di prendere in mano la situazione. Usque tandem, come dire.
Camomilla vieni qua uno, due, tre. Camomilla, ti ho detto vieni dalla mamma. Ehi? Vieni qui. Niente. La bambina nemmeno si gira.
Alla quarta, viene abbandonato ogni proposito di essere la madre natura che accoglie, la cangura che trasporta e la fata che non sgrida, arriva, prende la figlia di forza tra gli urli e libera la soglia di casa mia - permettendo tra l'altro a mio marito di poter entrare in casa.
Il tutto dicendo: "Camomilla no. Lì non puoi stare, non è tuo!"

Non per farmi i fatti vostri, ma qui la confondete ragazzi. Converrete con me che, a questo punto, nell'educazione di vostra figlia le strade sono due: o iniziate a inserire il concetto di proprietà privata o vi converrebbe non sottovalutare il fascino di "Mamma mia".

How can I resist you?!

5 commenti:

  1. il mio nano ha imparato a dire "mamma mia" proprio ascoltando la canzone degli ABBA! ora non so se è stata la musica POP che gli facevamo sentire a nastro durante i viaggi, ma adesso gioca e canta, mangia e canta, va in bici e canta, va al bagno e canta. E poi, dulcis in fundo, ha iniziato a parlare precocemente e con un vocabolario da urlo.
    Io dico che fargli sentire musica POP da piccoli è un toccasana per la loro crescita!
    FABBIONE

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  2. La Camomilla avrebbe bisogno di ripetizioni serrate da Gabri. Ma voglio troppo bene a tuo figlio per fargli una cosa del genere!!!

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  3. certo, se ti racconto cosa stava cantando l'altra mattina mentre giocava con le macchinine nell'attesa che il suo papà fosse pronto per portarlo all'asilo, sarebbero i genitori della Camomilla ad avere seri problemi a farlo conoscere a Gabri: era bello sdraiato sul pavimento di camera sua che, Saetta McQueen alla mano, canticchiava "laudato sii o mi Signore, laudato sii o mi Signore!"! Camomilla: stiamo arrivando!
    Fabbione

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  4. ...invece althea e ariel un po di tempo fa in piedi su una sedia cantavano per protesta
    "oggi non lavoro non mi vesto resto nudo e manifesto!!"
    a buon intenditor poche parole.

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  5. Non le posso lasciare sole un attimo!!!!

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