domenica 4 settembre 2011

Il regalo di anniversario

Cos'è mai questa mania di fare regali per gli anniversari?! Vecchi dentro, gerontici, quasi al confine con il preistorico. La vera svolta, fatevelo dire da chi se ne intende, è farli i regali, invece che riceverli. Aprire il cuore, le borse e i portafogli.
Così, per festeggiare in modo degno l'anniversario di matrimonio, ho scelto questa strada, in un percorso a difficoltà progressive.

La prima: via il marito.
Giusto, perché festeggiare in due quando si può benissimo pensarci da soli? È il principio base dell'operatività: chi fa da sé fa per tre. O non ci vorremo mica ridurre come gli nepalesi, che stanno in 5 a fare quello che sarebbe ridicolo anche per un bambino?

La seconda: via il cellulare.
Massì, abbandoniamo il simbolo dell'era contemporanea, della comunicazione liquida, del flusso di parole. Tanto, direte voi, non rispondevi mai!
Massì! E se poi l'obiettivo è darlo a due zingari che, poverini, chissà da quanto non facevano una telefonata a casa loro... beh, come non sentirsi subito persone migliori? Vi confesso, ci sono rimasta un pò male perché non mi hanno rubato anche la borsa.

In questo modo, se avevo una chance di sentire qualche voce amica che mi chiamasse per ricordare insieme il 4 di settembre di un anno fa (visto che, ripeto, non ho il marito), l'ho definitivamente persa.
Ma io sono una persona positiva e quindi prendo il buono delle cose. E il buono è: furto = denuncia ai Carabinieri di prima mattina. Qualche perla deve venire fuori di sicuro. E infatti. I Carabinieri sono una sicurezza. Non ti deludono mai.
Caserma, ore 10,45. Solite domande, solite risposte. Gongolando già perché avevo fatto il mio dovere di bambina ordinata conservando la scatola del cellulare, mi viene consegnata la denuncia, che riporta:

"Con la presente denuncio il furto del mio telefono cellulare marca blablabla. Lo stesso veniva asportato da un tavolino presso il locale "La loggia del pesce", sito in zona S. Ambrogio, mentre mi trovavo intenta a conversare con la mia amica."

I fiorentini sanno bene che La Loggia del Pesce non è un locale.
"Ma coss'è? 'na pizzeria?"
No, è una loggia.
"Un ristorante di pesce?"
No, è una loggia e sotto ci sono dei tavolini.
"Vabbuò."

Secondo voi, tralasciando il fatto che leggendo ci faccio la figura della cerebrolesa che pensava solo a chiacchierare con la sua amica, la denuncia di furto in un posto che non esiste è valida comunque?

S.

PS: A tutti coloro che leggono questo post chiederei gentilmente di mandarmi una mail con il loro numero di cellulare e magari anche con quello di chi pensate mi potrebbe servire! Passateparola!

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