giovedì 29 aprile 2010

Newsfeed future professioni/2


Ingegnere, dj e, da oggi, anche sommelier (certificato). Lo sposo pistacchio evolve.

Grazie a tutti per l'appoggio dimostrato fino ad adesso e, in prospettiva, per sopportare chi, da oggi a pieno diritto, pretenderà di riconoscere in qualche fiasco di Chianti andato ad aceto un certo retrogusto di cardamomo e caramella inglese.

A

PS: sarà stato un caso, ma oggi il secondo mistero del Rosario l'ho detto con particolare attenzione... :)

lunedì 26 aprile 2010

Un'allegra coppia di reazionari

Incontri ravvicinati del lunedì mattina. Incontri ravvicinati con una tesi di laurea sulla violenza sulle donne. Ma che bel tema attuale.
Tutti conoscono il mio amore per certi temi, specie su argomenti filofemministi.
Scrivo ad Albe su skype - il nostro mezzo di comunicazione preferito (siamo praticamente andati in crisi quando, per un mese, il nuovo proxy* di Mediaset non lo faceva funzionare):
"Tesi sulla violenza sulle donne. Mi uccidi?"
Albe, laconico.
"No.
Non ancora. Aspetto che siamo una famiglia.
Devo verificare le statistiche e dimostrare che la famiglia è un male.
Comunque la violenza sulle donne mi sembra una questione attuale. Falle i complimenti. Immagino si limiti al mondo occidentale."

A questo punto non mi resta che aspettare con ansia il giorno in cui Albe tornerà a casa con un'ascia in mano e mi dirà: "Saschia, sono a casa...".
Quel giorno, forse, mi pentitò di esser stata così poco femminista.
Ma lo escludo.

S.


* "È un aggeggio che si frappone tra il computer e internet per filtrare le informazioni" Ing. Catelani dixit.

mercoledì 21 aprile 2010

Habemus ecclesiam


Un amico una volta mi ha detto che quando esce con me si porta sempre dietro il passaporto perchè non si sa mai, a seguirmi, dove si possa finire. Facilmente condivisibile, visto che più o meno tutti mi hanno seguito almeno una volta nelle sperimentazioni di trattorie da camionisti nei posti più sperduti della Toscana.
E dal momento che il lupo perde il pelo ma non il vizio, non volevate mica che trovassimo una chiesa di città, urbana e rassicurante? Non sarebbe stato nel nostro stile. Volete mettere l'ebrezza della Firenze - Siena, i campi, gli ulivi, le viti, le strade di campagna dove il vero guidatore può dare il meglio di sè, l'istinto di essere i nuovi Indiana Jones del Chianti? Potevate veramente rinunciare a tutto questo? Da buona creativa so che l'umano ha bisogno di fantasia.

E dopo aver girato più o meno tutta la diocesi e conosciuto dei personaggi mitologici, abbiamo trovato la nostra chiesa.
San Pietro in Bossolo. Tavernelle.
Chiesa romanica che ha circa 1000 anni. E li porta alla grande. Pietra, pietra, pietra. E storie fantastiche. Una sola per tutte: un Pievano stava facendo un'omelia. Gli uomini stavano fuor di chiesa perchè era arrivato i'Pallaio con il suo spettacolo e le donne in chiesa chiaccheravano tra di loro. Arrivato alla soglia massima di sopportazione, tuonò (anzi meglio, tonò) dall'altare: "Ora agli omini gli levo le palle e alle donne ci penso io."

4 settembre, San Pietro in Bossolo. Save the date.

S.

lunedì 12 aprile 2010

Il primo regalo di nozze


Giornata al Vinitaly. Sveglia alle 6, una porzione di parte cosciente di Saschia che mi passa a prendere, Messa pioneristica alle 7, colazione in piedi con cappuccio e cornetto integrale e via. Flettiamo i muscoli e siamo nel vuoto. Alle 10 ci accoglie Verona.
Non starò a farvi la lista dei produttori e dei vini (in ogni caso, molti) degustati. Siamo rimasti praticamente sempre nella zona del Friuli Venezia Giulia. Al cuore non si comanda. Abbiamo rivisto tanti amici e abbiamo conosciuto alcuni nuovi, futuri, potenziali clienti.
Siamo usciti con tanti biglietti da visita, 2 bottiglie di Pittars, 12 bicchieri da degustazione con la base impreziosita dalla scritta “Friuli Venezia Giulia Top white wines” (“Nessuno ha mai avuto la tua faccia tosta” ha confessato divertito un dipendente dell’ente promozione regione Friuli di fronte a una Saschia che ne chiedeva 24), una dichiarazione di amore per l’olio prodotto dagli oliveti di famiglia da parte di Silvana Forte, ma –soprattutto- la sensazione di aver capito che questo mondo fatto di vita e tradizione, di vigne e di terra, di amicizie personali lontane dalla frenesia delle città, è un’arena nella quale –da sposi- ci piacerebbe davvero lottare.

A

PS
Giusto qualche precisazione:
Alberto ha subito preso le distanze dal mio cornetto integrale, non annoverandolo tra gli alimenti degni di essere definiti colazione.
I miei adorati veneti non mi perdonerebbero mai se mi trasferissi a Cormons, per cui si dovrà cercare qualcosa a Conegliano.
Per i 12 bicchieri a me hanno insegnato che domandare è lecito. Io ne avevo chiesti 24, me ne hanno proposti 6. Ed ecco il primo regalo extra lista dai nostri amici friulani. Niente di più adatto dei bicchieri. Se devo essere sincera però mi rode un pochino non aver chiesto anche la sputacchiera e il cavatappi.
Un cliente che, dopo la confessione di voler aprire l'enoteca, ci dice "Siete ganzi", priceless. Mi sento ganza. E anche un po' priceless.
Solo un ringraziamento a Chi mi ha riportato a casa indenne dopo e con 12 bicchieri, sicuramente con più alcool che sangue nelle vene.

Verona Sud casello - collina di Baroncelli, 2 ore. Alboreto is nothing.

S.

martedì 6 aprile 2010

Saschia

Saschia scrive post troppo belli per tenerne il passo.
Saschia fa la copy.
Se Saschia avesse comprato la Eos che i suoi genitori le hanno regalato, farebbe anche tante foto in digitale.
Saschia ha due pregi: il secondo è il naso.
Saschia mi dice le cose prima che accadano; l’unica volta che non l’ha fatto è quando le ho chiesto di sposarmi, ma forse -semplicemente- me lo ha tenuto nascosto per delicatezza (lei nega, ma non ne sarò mai sicuro fino in fondo).
Saschia quando condivide la cucina con la mamma urla, anche se sono a 30 centimetri di distanza.
Saschia ha imparato a usare il mac prima di me.
Saschia lavora in un ufficio fichissimo pieno di gadget meravigliosi e inutili che quando ci passi ti chiedi se davvero la gente lavori o sia tutta una messinscena.
Saschia ha cominciato il corso da sommelier da due mesi e i profumi li sente già molto meglio di me (levatevi subito quel sorriso dalla faccia, non è apprezzato).
Saschia dice di non sapere come trattare i diciottenni ma poi loro sembrano considerarla una sorella maggiore e allora capisci che ne sa anche interpretare il ruolo.
Saschia non è diffidente con chi non conosce.
Saschia non ama particolarmente ballare, ma una forza misteriosa si impossessa di lei quando parte Jack Rabbit Slim (balla in coppia con Alessandro, perché in linea teorica io sono alla consolle).
Saschia ha situazioni difficili da vivere ogni giorno da stroncare un cavallo.
Saschia ha un cavallo, che gode di ottima salute.
Saschia crede che io abbia spesso bisogno di essere rassicurato.
Saschia ha spesso ragione. Nel caso che non abbia ragione, è molto probabile che ce l’abbia comunque.
Saschia ha dormito in posti che la maggior parte delle persone che conosco farebbe fatica anche a vedere in foto.
Saschia quando è in vacanza è sempre sul pezzo.
Saschia chiede le indicazioni quando non conosce la strada.
Saschia è un nome strano.
Saschia pensa prima di agire, ma dopo aver agito continua a pensare per settimane.
Saschia subisce periodicamente la mia inventiva che le affibbia nomignoli improbabili.
Saschia crede che il futuro sarà migliore.
Saschia mi ha costretto ad andare in discoteca da solo varie volte nell’autunno di qualche anno fa.
Saschia mi ha tirato fuori quello che forse non sapevo nemmeno di avere.
Saschia adora il Veneto, ma il prosecco di più.
Saschia ha capito che un sacerdote è necessario, mentre uno psicologo lo è molto raramente.
Saschia non si è mai risparmiata nelle amicizie e questo le ha causato tanti dispiaceri.
Saschia sa che risparmiarsi vorrebbe dire essere un’altra persona.
Saschia non conosce la geografia.
Saschia ha fatto un corso di laurea in qualcosa che ha un nome talmente lungo che non lo ricorda neanche più lei (io, al contrario, lo ricordo perfettamente).
Saschia dice che in futuro si sveglierà, accenderà il mac su un tavolo di cristallo e, sorseggiando una mug di caffè, scriverà romanzi.

A

giovedì 1 aprile 2010

Newsfeed future professioni

Un piccolo aggiornamento sulla mia vita professionale.
Oggi ho fatto l'esame da sommelier. Tra gli obbrobri, segnalo l’errore indegno di avere definito lo Sherry un distillato (troppo lungo spiegare perché, limitatevi a prendere atto che sono un po’ cretino, che non dovrebbe essere complesso).
L’esame è stato complessivamente molto difficile, più di quello che il costo complessivo del corso avrebbe dato adito a pensare.
Tutto sommato, ogni esame della vita lo è, quindi sono abituato bene. Come condiviso con il fido collega di bevute Ferriccioni, non eravamo sotto 3-0 a 10 minuti dal 90°, per cui ce la siamo giocata fino alla fine a testa alta.
Il paragone calcistico crolla quando penso che il risultato lo avrò fra un paio di settimane, ma la vita ci ha abituato anche all’imperfezione.

A