lunedì 20 settembre 2010

Ultimo Tangol



Prendete un telaio di una macchina di media cilindrata degli anni '80, inseritele un cruscotto di un'utilitaria di qualche tempo fa, fatela rifinire da una volenterosa fabbrica brasiliana e avrete ottenuto una Volkswagen Gol. Sì, come Golf ma senza la effe.
La casa di automobili tedesca per eccellenza spadroneggia con la sua Gol nel mercato argentino, popolando i sogni dei giovani della middle class.

Salta, 18 settembre 2010.
Una coppia di giovani sposi si allontana a bordo di una Gol bianca dalla sede della Europcar.
Sulle scoscese strade andine si sono palesati presto alcuni optional ulteriori:
- per ragioni di sicurezza, intorno ai 130 km/h la macchina comincia a vibrare
- le finiture del finestrino destro garantiscono un ricircolo costante dell'aria all'interno dell'abitacolo
- il frontalino dell'auto viene eiettato automaticamente in presenza di fondo dissestato
- per favorire una certa imprevedibilità al guidatore, la macchina in curva tende a finire sotto/sovrasterzo senza alcuna motivazione fisica plausibile
- l'assetto sportivo è sempre garantito dalle sospensioni dure come il granito

Alcune evidenze di 4 giorni di guida:
- 1200 chilometri percorsi complessivamente, di cui circa 80 su "autostrada"
- 150 chilometri di sterrato in un unico giorno, incrociando: 6 veicoli, 2 calessi, 4 cavalli, 7 vigogne, 2 ciuchi e diverse decine tra pecore e montoni
- 40 kg di polvere ingeriti da ciascun passeggero
- 2h 55', record di velocità in notturna sulla tratta Humahuaca-Salta in presenza di veicoli pesanti
- empanadas mangiate in locali prossimi alla carreggiata: 19
- 4170m slm, altezza massima raggiunta
- 70 euro estorti dalla Europcar agli sposi adducendo motivazioni pretestuose (numero di carte di credito degli sposi in possesso della Europcar: 1)


domenica 19 settembre 2010

Chi non Salta...



Girovagando per il cosiddetto nord ovest andino, nella città di Salta ci siamo imbattuti in una manifestazione contro l'introduzione della tessera del tifoso, alla quale io e Saschia ci siamo prontamente uniti.
Sotto lo sguardo vigile della polizia, gli ultras hanno scandito cori quali "No al calcio moderno" e "Questo calcio ci fa skyfo".
Da parte nostra, abbiamo dato il nostro contributo con lo striscione "Il nostro orgoglio non è in v€ndita. Via i Della Valle da Firenze", a lungo applaudito dai presenti.
Alleghiamo documentazione fotografica.

A.

martedì 14 settembre 2010

Il mio nome è Maipù

Di seguito lo sforzo creativo di Salbe per raccontarvi
una delle più grandi menzogne che la letteratura di viaggio ricordi. Si legge sulla Lonely Planet: Maipù, culla vitivinicola dell'argentina da gustarsi girando allegramente per bodegas in bicicletta.

Arriviamo con l'autobus carichi di speranze e pronti alle degustazioni della vita con tanto di quadernino professionale alla mano, ma la realtà ci viene incontro.
E non è una veritas in vino. Non una vigna nel raggio di chilometri. Siamo consapevoli di trovarci di fronte a un'invenzione ad hoc per turisti creduloni.
Ma noi non ci stiamo. Denunciamo. Saschia, Albe, Maipù.

"Io non lo so chi c'ha ragione o chi no, se è una questione di etnia, di economia è difficile saperlo.
Quello che so è che è solo fantasia e che la lonely ci ha tradito e così sia, poche ore per un giro in bici per noi, così moderni.

C'era una volta qualche vigna, c'era una volta una cantina, c'era una volta e voglio che sia ancora...

E voglio i nomi di chi ha mentito, di chi ha parlato della terra giusta io non le vedo qui le vostre sante vigne (Mai mai mai pù)...
E voglio i nomi di chi si impegna a fare i conti con la propria vendemmia, bevete pure voi che avete ancora voglia..."

domenica 12 settembre 2010

Il comandante Marcos

Siamo tutti cresciuti col mito dell'uomo che non deve chiedere, mai. Ma mi domando. Voi l'avete mai incontrato? Noi sì.
Marcos infatti non chiede. Ottiene.
Non ha bisogno di frasi. A lui basta una parola.
Conosce Ferragamo al quale fa notare, con gran classe, che ha veramente della macchine indecenti. Prende lezioni di guida non su una Panda scassata ma su una Ferrari, non nel parcheggio dello stadio ma direttamente in un circuito. Non ha bisogno di mettere password alla sua rete wifi: la sua proprietà è comunque troppo sconfinata perché qualche cyber-scroccone possa violarla. Non spende soldi in costosissime polo de La Martina. A lui le regalano continuamente. Per andare da casa sua alla casa degli ospiti non cammina ma prende la moto. Non indossa il casco ma il basco (da gaucho). In alternativa il cap. Poteva vivere a Barcellona ma ha preferito la pampa per far crescere i suoi due figli (bellissimi). Stipendia un ingegnere civile perché costruisca loro una casa sull'albero. Non ha nessun difetto ma 3 handicap. Marcos infatti di mestiere gioca a polo. Per questo chiunque incontra si sente in dovere di offrirgli qualsiasi cosa.
Marcos ha evidentemente capito tutto.
Prima di incontrarlo la moglie di Marcos era la manager europea di una
società argentina. Oggi è una professionista di polo.
Marcos parla con disinvoltura di pueblo, polo, politica, prostitute (specialmente di una al governo). Se qualcosa gli piace, dice "iiiincreibile!".

Per Marcos le cose fatte bene sono full. Marcos è full.

Marcos il sabato mattina non organizza un'oretta di tennis al matchball ma una partita di polo a casa sua con i vicini di estancia. Marcos non serve il vino come i sommelier perché a lui la bottiglia piace tenerla bene in mano. Marcos è assolutamente elegante anche se va a giro con le polo bucate. Guida a 110 all'ora sul fango senza fare una piega, conversando amabilmente. Appena lo vedono i ragazzini del pueblo lo acclamano. Qualunque sia il tempo, la sua macchina è sempre pulita. Potendo comprarsi un suv, Marcos ha scelto un pick up ford del '67. Non ha tre cani ma un arcobaleno di labrador. Ogni volta che si rivolge alle persone al suo servizio non si dimentica mai di aggiungere "per favore".

Marcos ha detto: "chi è stupido merita di morire".
E dopo questo siamo stati conquistati senza via di uscita.

venerdì 10 settembre 2010

Pampastico

È da tre ore che non riusciamo a dire nient'altro che fantastico. Abbiamo lasciato buenos aires (dove ritorneremo per organizzare un agile trasferimento mobili san telmo/firenze -abbiamo deciso di arredare casa qui!) alla volta della pampa.
Praterie sconfinate, leggende sui gauchi, cavalli come piovesse, spazi immensi. Mentre io sono come una fan di gigi d'alessio prima di un concerto e non riesco a stare ferma a sedere, Albe dorme. Si risveglia solo alla mia affermazione alla vista delle mucche: "buone e tenerine! Quanta pappa" e si complimenta con se stesso di avermi sposato.
Live from san antonio de areco. Piove come Dio la manda. Peccato perché il nostro programma per il pomeriggio sarebbe stato giocare a polo. Chiameremo il duca di chesterton, il barone moreno e gabriel omar per accordarci per domani. Nel frattempo qui il jazz, il camino, la merenda (continuo a stupirmi dove alberto metta tutto quello che mangia), un salotto meraviglioso e i labrador multicolor ci consolano.
Vi teniamo aggiornati sui nostri progressi.

S.

giovedì 9 settembre 2010

Cultura in Argentina / 2


Tra i personaggi che hanno illuminato l'argentina, c'è un santo che ha scritto pagine di storia, componendo con i propri gesti una storia fatta di tecnica, voglia di riscatto, fornendo conforto alle parti più depresse del sud Italia. Nel quartiere della Boca, la devozione popolare ha spinto qualcuno a decorare con la sua immagine anche i muri delle case. Il suo nome è San Diego.

mercoledì 8 settembre 2010

Cultura in Argentina / 1


Il contributo dell'Argentina alla cultura mondiale è stato determinante.

Per darvi un esempio, questo è il campo dove Messi ha cominciato a giocare a pallone.

lunedì 6 settembre 2010

Salbreak



Siam presi béne! Il ritmo ci segue!.. (l'aereo no, viste le due ore di ritardo)
Live from Fiumicino, Rome.

sabato 4 settembre 2010

The final countdown

Raccomandazioni

Ore 11.43. Messaggio della Frà.

"Ma che giornata meravigliosa! :) Hai chiesto ai tuoi angeli di soffiare le nuvole?!"

Gli agganci in alto fanno miracoli.

S.

Anniversari

Un piccolo dettaglio sulla storia dei miei rapporti con Saschia.

Il 4 settembre del 2003, appena tornato da un mese di corso d'inglese a Londra, Saschia mi lasciava accampando scuse (francamente) ridicole.

A

giovedì 2 settembre 2010

SIAE

Giovedì pomeriggio. Mancano 2 giorni. Saschia dice ai suoi colleghi:
"ragazzi vado un attimo a pagare la SIAE, torno tra poco."

Arrivo a San Casciano (e già ci sarebbe molto da dire sul perché si debba andare a san casciano per una villa in provincia di Firenze). Ufficio SIAE è in cima a un'irta scalinata piena di persone. Ingenua, come al solito, chiedo dove sia l'ufficio della SIAE. "indove c'è la coda, signorina". Bene!
7 persone davanti a me. Praticamente un'eternità. Forse lo fanno apposta per sondare il nerbo e la sicurezza dei futuri sposi. Mi potevano venire tutti i dubbi della terra su Albe, potevo cambiare gusti preferiti di gelato, potevo anche iniziare a inventare quei famosi razzi con cui l'umanità si muoverà in futuro (per info chiedere a Giuliano).

Al banco, vigile come un orso in attesa del suo pranzo, c'è l'unico uomo della terra che riesce ancora a dare del voi a ogni essere vivente che gli capiti davanti. Ci prova anche con un ragazzino di 8 anni che lo guarda perplesso e se ne va.

Sono 2 ore che sono qui. Forse tra poco tocca a me.

Eccomi. Reduce di guerra. Il mio portafoglio soprattutto. Con una certa soddisfazione (magra,magrissima) ho fatto scattare la polemica sui prezzi senza senso che la società italiana acuta estorsione impone.

Dopo Trenitalia, da donna quasi sposata, ho visto la mia futura battaglia.

S.

mercoledì 1 settembre 2010

Menotre - Manuale per prepararsi

Corinto, 57.
Io, Alberto e San Paolo abbiamo una cosa in comune.
A tutti e tre piace tantissimo viaggiare.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 12, 3-21)

Fratelli, per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri.
Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna, si dedichi all’insegnamento; chi esorta, si dedichi all’esortazione. Chi dona lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore.
Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza, volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi.
Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira divina. Sta scritto infatti: Spetta a me fare giustizia, io darò a ciascuno il suo, dice il Signore. Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, accumulerai carboni ardenti sopra il suo capo.

Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.


ps. relativamente alla distanza dall'Evento, si tenga presente che il tempo è un concetto relativo.